Le lingue straniere


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Inglese e Tedesco

Fin dalla prima classe i bambini sono introdotti a due lingue straniere, Inglese e Tedesco.

Obiettivo fondamentale dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole Waldorf è lo sviluppo di un atteggiamento positivo verso popoli e linguaggi di altre culture e quindi di una generale comprensione di ciò che è universalmente umano.

Tale insegnamento offre l’opportunità di ampliare la conoscenza di culture diverse e l’assunzione di atteggiamenti mentali più ampi.

La sperimentazione di suoni diversi da quelli usati nella lingua madre arricchisce il mondo della percezione del bambino, contribuendo a vivificare l’insieme delle immagini interiori.

I sotto-obiettivi dell’insegnamento delle lingue straniere spaziano da un aspetto pratico utilitaristico del saper comunicare ed esprimersi in un’altra lingua, ad un aspetto culturale di conoscenza di usi e costumi, tradizioni, storia e geografia di un altro popolo.

Ogni lingua porta in sé il modo di vedere il mondo peculiare del popolo che parla quella lingua. In altre parole, vi è sempre un contenuto intraducibile che distingue le parole di

una lingua da quelle usate in altre lingue per lo stesso oggetto o concetto. Per questo motivo si cerca di evitare il più possibile la traduzione.

Quindi la gestualità, le immagini, il movimento, l’esperienza situazionale diretta, il gioco sono veicoli per facilitare la comprensione.

L’apprendimento orale delle lingue straniere rafforza l’abilità di ascolto dell’alunno, promuovendo una sensibilità al linguaggio a tutti i livelli, non solo semantico.

Nella pedagogia Steiner-Waldorf il percorso di apprendimento delle lingue straniere parte da un approccio essenzialmente orale ed arriva solo gradualmente allo scritto.

L’insegnamento delle lingue straniere viene affrontato oralmente con canti, poesie, filastrocche, scenette, giochi, dialoghi, comandi, domande e risposte, senza un testo scritto.

Tutto ciò è accompagnato dalla gestualità, dalla drammatizzazione e dalle immagini. Il bambino impara a memorizzare dialoghi, un bagaglio lessicale e una struttura grammaticale applicati in determinati contesti, anziché in una forma astratta e schematica.

Così, nei primi tre anni, il bambino viene introdotto inconsciamente ai principali elementi di grammatica e a una base lessicale.

Alla fine della classe terza il vocabolario del bambino include le parti del corpo, i capi di vestiario, brevi frasi che descrivono attività quotidiane, gli oggetti della classe e della casa, i colori, le diverse parti della giornata, i giorni della settimana, i mesi, le stagioni, le condizioni atmosferiche, i mezzi di trasporto, la famiglia, il lavoro dei familiari, gli elementi della natura (piante, animali ecc…).

Il bambino è in grado di chiedere e rispondere in modo semplice usando il lessico relativo ai suddetti argomenti e la fraseologia di comune uso.

Dalla classe quarta l’apprendimento della lingua straniera coincide con la nuova fase di sviluppo in cui si trova il bambino.

Si continua ad approfondire quanto si è imparato negli anni precedenti, ma si inizia anche a scrivere e a leggere e a diventare gradualmente consapevoli delle strutture lessico-grammaticali.

Se nei primi tre anni il bambino esponeva attraverso il disegno ciò che aveva appreso, ora, con la scrittura, fissa quello che già conosce e capisce.

Una volta che i valori fonetici e le lettere sono stati interiorizzati, il bambino può affrontare nuovi testi. Il primo materiale stampato di lettura viene introdotto di solito in classe quinta, partendo da ciò che già si conosce.

I metodi di scrittura dei quaderni e l’uso del materiale si adeguano a quelli stabiliti dal maestro di classe. Infatti, la stretta collaborazione fra insegnanti è essenziale per il processo di apprendimento delle lingue straniere, specialmente per l’insegnamento della grammatica.

L’insegnante di lingue deve trattare i concetti grammaticali solo dopo che questi sono stati affrontati nella lingua madre dal maestro di classe.

L’allievo elabora un proprio testo di riferimento con liste sistematiche di vocaboli, spesso raggruppate per temi, e regole grammaticali.

Ciò è preferibile al tradizionale testo di grammatica poiché consente all’insegnante maggior flessibilità nella sequenza dei temi introdotti.

Negli ultimi anni del primo ciclo le attività includono la recitazione di poesie, scenette e pezzi teatrali, il canto, discussioni di argomenti grammaticali come il singolare o il plurale dei sostantivi, forme verbali, che possono essere recitate e imparate a memoria, coniugazione dei verbi nei diversi tempi, aspetti di storia, geografia e cultura. Gli argomenti vengono scelti dall’insegnante in base alle capacità della classe; generalmente comprendono semplici conversazioni sulla scuola, la casa, la famiglia, il tempo, le stagioni, il contenuto del materiale letto o di eventi che hanno interessato la classe.