Le attività di movimento


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Attività motorie e sportive

L’attività motoria assume un ruolo centrale nello sviluppo dell’essere umano.

Il processo evolutivo ha inizio già nel ventre materno e continua intensamente nella fanciullezza. Dai primi movimenti degli occhi agli spostamenti del capo, dai movimenti delle mani nel toccare e afferrare ciò che lo circonda ai tentativi di alzarsi: il movimento rappresenta il mezzo tramite il quale l’elemento spirituale dell’individuo entra a contatto con il mondo.

Possiamo affermare che gli aspetti animico-spirituali dell’uomo si manifestano proprio attraverso il movimento.

Per questo nelle nostre scuole il principale obiettivo delle attività motorie e sportive è quello di armonizzare lo sviluppo animico-spirituale e quello fisico. Attraverso il movimento vengono dunque sviluppati l’equilibrio, esterno e interno, la percezione della propria corporeità, dello spazio e del tempo. Vengono inoltre favorite le capacità relazionali, collaborative e sociali degli alunni.

Il compito della fase prescolare è quello di stabilizzare, grazie alla innata disposizione infantile all’imitazione, una gamma di attività come abitudini: vestirsi, comportarsi all’interno di un gruppo, ascoltare gli altri, lavarsi, pulirsi, asciugarsi.

Con il passaggio alla scuola l’imitazione rimane una parte importante dell’apprendimento, anche in campo motorio, ma tale processo deve naturalmente subire una trasformazione.

Il bambino deve essere stimolato ad esprimere in un movimento o gesto ciò che vive nella sua interiorità.

Un altro elemento nei primi anni scolastici è quello di dare ai bambini delle opportunità in cui il singolo lascia gradualmente la sicurezza del gruppo.

Progressivamente, nelle ultime classi del ciclo al ragazzo viene data la possibilità di affrontare impegni più intensi. Le varie discipline mettono alla prova il ragazzo, gli consentono di sviluppare l’attenzione e la concentrazione. Le regole di gioco forniscono l’opportunità agli allievi di potersi assumere le responsabilità a cui sono in grado di far fronte.

Un altro elemento nell’educazione motoria è il ritmo. Il ritmo ha molte dimensioni all’interno della vita di classe.

Sono importanti i giochi di corsa, i saltelli, il battere le mani, i giochi di passaggio, la ricezione, il lancio.

L’insegnante trae spunti dall’osservazione dei bambini sia in classe sia in palestra.

In tal modo egli può rispondere direttamente alle esigenze di ogni situazione.

I principali aspetti dell’insegnamento dell’educazione motoria negli ultimi anni del curriculum sono la presa di coscienza della corporeità e l’ordinato sviluppo psicomotorio, nel quadro più ampio dello sviluppo della personalità.

Un cenno a parte merita la Ginnastica Bothmer, approccio specifico delle scuole Steiner- Waldorf.

È una disciplina che nasce in Germania verso il 1920 dall’esigenza di poter sperimentare, attraverso il movimento del proprio corpo, l’essere umano nella sua pienezza, secondo l’immagine che ne dà Rudolf Steiner, cioè l’uomo tripartito.

Sono circa trenta gli esercizi a corpo libero attraverso i quali l’alunno, a partire dal nono anno, viene aiutato a prendere coscienza del proprio corpo e dello spazio in cui vive.

Con questa impostazione è quindi possibile affrontare molteplici discipline di movimento, come la giocoleria, l’acrobatica, i giochi liberi, sino ad arrivare alle più comuni attività sportive.

Euritmia

L’Euritmia è materia curriculare in tutte le scuole Steiner-Waldorf, in quanto rappresenta un importante aiuto allo sviluppo umano, per la presenza di molte componenti: artistiche, fisico-motorie e morali.

È una nuova arte fondata nel 1912 grazie alle indicazioni di Rudolf Steiner con lo scopo di poter rendere visibili linguaggio e suono attraverso il movimento del corpo.

È quindi una disciplina del movimento che coinvolge l’intero essere umano e si propone di armonizzare la natura animico-spirituale dell’allievo con la sua organizzazione corporea, rendendo quest’ultima più sensibile e flessibile rispetto alle intenzioni interiori.

La pratica dell’Euritmia rende i bambini più gioiosi nel movimento, più coordinati, più svegli e più a loro agio con se stessi.

Inoltre attraverso l’Euritmia si possono intravedere blocchi e ostacoli all’interno dell’organizzazione corporea dell’allievo e quindi rendere possibili diagnosi e interventi individuali finalizzati.

Il lavoro in gruppo, inoltre, sviluppa da un lato la capacità di fare attenzione al proprio movimento e dall’altro di percepire e rispettare i movimenti degli altri nella loro interezza, curandone l’interazione.